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mercoledì 25 settembre 2013

Elogio del pomodoro


Pietro Citati ha nostalgia dei pomodori che mangiava da bambino, durante le lunghe estati al mare. Il pomodoro era il frutto supremo di quelle vacanze, con le sue forme diverse, complicate, con le sue spaccature e screziature "e talvolta generosi aspetti barocchi, che piacevano ai pittori napoletani del diciassettesimo secolo". Il rimpianto per la propria felice infanzia ha fatto del Citati adulto un osservatore incomparabilmente acuto dei bambini tra i tre e i dieci anni. Insieme ai pomodori e ai bambini, Citati ama i lunghi secoli della civiltà europea. Dai tempi dell'Odissea e di Erodoto - dice in questo libro in cui si combinano miracolosamente frivolezza e profondità - il volto dell'Europa non è molto cambiato. I nostri caratteri sono immutati: la pazienza, la tolleranza, l'ironia, la straordinaria capacità di trasformarci, recitare, diventare diversi, rimanendo sempre identici a noi stessi. Citati non crede a tante interpretazioni moderne della società in cui viviamo. Ci parla della globalizzazione per dirci che in realtà in questi ultimi decenni è avvenuto il fenomeno opposto: il mondo è caduto preda della differenziazione, della frantumazione, della moltiplicazione. Percepisce il senso di decadimento e di vergogna oggi diffuso in Italia, ma subito osserva che il nostro è un paese pieno di eccezioni: al Nord, al Sud, al Centro c'è sempre una piccola oasi, un paese, una cittadina polverosa di secoli, di cui uno, appena li vede, ama le strade, le case, gli orti, e persino i cittadini.

sabato 16 marzo 2013

Il manuale di Nonna Papera

Manuale di Nonna Papera Edizione Mondadori 1970
Come non ricordare lo storico, leggendario, favoloso "Manuale di Nonna Papera" (Arnoldo Mondadori Editore) che ha fatto sentire già donnine le bimbe degli anni Settanta ed ha aiutato le mamme a far mangiare ai loro figlioli taluni alimenti generalmente ostici (come ad esempio gli spinaci alla Napoleone o il budino vegetale di Ulisse)?
 
Un libro divertente in cui vengono svelate le ricette delle golosissime torte e dei fantastici dolci (ma c’è anche qualcosa di salato) che Grandma Duck - questo è il nome originale della mitica nonna per eccellenza - poggiava sul davanzale della finestra affinché si raffreddassero, e a me sembrava che dal fumetto quell’inebriante profumino mi arrivasse veramente alle narici.
Ma anche un testo istruttivo per imparare la grammatica.

L'articolo sulla vera identità di Nonna Papera
 

Facendo appello a tutto il suo sapere, Nonna Papera ci accompagna in un cammino storico-ricettario, cominciando dalla notte dei tempi quando un’ape punse l’uomo scambiandolo, forse, per un fiordaliso; il nostro antenato infilò la mano nel cavo dell’albero dove l’insetto era entrato e, gettando le basi della pasticceria, scoprì il dolcissimo miele. Da lì arriviamo alla civiltà dei sumeri, a quella greca e a quella romana; poi un’avventurosa crociata fino a ritrovarci a scoprire il Nuovo Mondo e tutti i suoi prodotti che, altrimenti, non avremmo conosciuto. Quindi, tappa dopo tappa, arriviamo alla conquista dello spazio.

Oggi questo libro è un pezzo per collezionisti.
 
Ho, però, scoperto che un “Manuale di Nonna Papera” è oggetto di book crossing e gira con un quadernetto allegato sul quale, prima di passarlo, ognuno scrive la sua ricettina.
 
Un noto quotidiano, "il Corriere della Sera", ha scoperto la vera identità di Nonna Papera. Si tratta di una professoressa universitaria Luisa Ribolzi che ora, dopo quarant'anni dall'uscita del manuale, l'autrice assomiglia in modo impressionante alla Nonna Papera dei fumetti.
Tratto dal web