Piccolo principe
Il piccolo principe (Le Petit Prince) è l'opera più conosciuta di Antoine de Saint-Exupéry. Pubblicato nel 1943, è un racconto molto poetico che, nella forma di un'opera letteraria per ragazzi, affronta temi come il senso della vita e il significato dell'amore e dell'amicizia. È fra le opere letterarie più celebri del XX secolo e tra le più vendute della storia: è stato tradotto in più di 180 lingue e stampato in oltre 50 milioni di copie in tutto il mondo.
In un certo senso, costituisce una sorta di educazione sentimentale. L'opera, sia nella sua versione originaria che nelle varie traduzioni in decine di lingue, è illustrata dagli acquerelli dello stesso Saint-Exupéry, disegni semplici e un po' naïf che sono celebri quanto il racconto.
Gli stessi disegni sono stati utilizzati per creare le copertine del libro. Ad oggi ne sono state stampate ben 315 differenti.
In un certo senso, costituisce una sorta di educazione sentimentale. L'opera, sia nella sua versione originaria che nelle varie traduzioni in decine di lingue, è illustrata dagli acquerelli dello stesso Saint-Exupéry, disegni semplici e un po' naïf che sono celebri quanto il racconto.
Gli stessi disegni sono stati utilizzati per creare le copertine del libro. Ad oggi ne sono state stampate ben 315 differenti.
Trama
Un pilota di aerei sorvola il deserto del Sahara, quando gli si rompe una parte del motore e cade. Il giorno dopo l'atterraggio, il pilota si risveglia al suono della voce di un bambino che gli chiede se gli può disegnare una pecora. Il pilota intuisce che è un piccolo principe proveniente da un altro pianeta. L'aviatore comincia a disegnare varie pecore, che il bambino rifiuta, fino a quando, esasperato, disegna una scatola con dei buchi, all'interno della quale, dice, si trova la pecora. Il piccolo principe è soddisfatto e alla fine della discussione racconta la sua storia. Nel racconto compare anche il segreto dell'amicizia: [...] l'essenziale è invisibile agli occhi [...]
Il piccolo principe vive su un asteroide poco più grande di una casa, chiamato B 612, che ha tre vulcani, uno dei quali è spento, e una rosa molto esigente, vanitosa e spavalda. Un giorno parte per vedere come sia il resto dell'universo, e visita alcuni altri asteroidi abitati da adulti. Il piccolo principe visita gli asteroidi 325, 326, 327, 328, 329 e 330. Sul primo pianeta trova un re triste perché non ci sono uomini per servirlo, sul secondo un uomo vanitoso che quando il principe batte le mani alza il cappello e incomincia a inchinarsi e a vantarsi, sul terzo un ubriacone che beve per dimenticare la «vergogna di bere», sul quarto un uomo d'affari che conta le miriadi di stelle convinto di possederle, sul quinto un lampionaio che continua ad accendere e spegnere il suo lampione e sull'ultimo un geografo che attende l'arrivo di un esploratore che gli dica la struttura degli altri pianeti. Il geografo che cataloga tutti i pianeti conosciuti gli chiede di descrivere il suo asteroide. Il principe descrive i vulcani e la magnifica rosa che illumina il suo piccolissimo pianeta, ma il geografo gli risponde che loro non catalogano i fiori perché sono esseri effimeri e non vivono in eterno come le montagne, i laghi o le altre cose di cui egli si occupa. Il Piccolo Principe è molto seccato da ciò che gli è stato detto ed è in pensiero per la sua rosa. Il geografo, successivamente, gli consiglia di visitare la Terra.
Sulla Terra trova una grande quantità di roseti ed è abbastanza stupito, perché pensava che la sua rosa fosse l'unica di tutto l'universo. Poi incontra ed addomestica una volpe che gli spiega che la sua rosa è speciale perché è l'unica che egli ami.
Dopo aver sofferto la sete, il pilota ripara finalmente il suo aereo e scopre che anche il piccolo principe deve tornare alla sua casa. È passato un anno dall'inizio del suo avventuroso viaggio alla scoperta di altri mondi. Quella stessa notte il piccolo principe deve ritornare al suo asteroide.
Per tornare al suo pianeta si fa mordere da un serpente che aveva incontrato appena sceso sulla terra. L'aviatore subito dopo riparte e torna a casa, e ogni volta che guarda le stelle pensa al Piccolo Principe e sorride.
Il piccolo principe vive su un asteroide poco più grande di una casa, chiamato B 612, che ha tre vulcani, uno dei quali è spento, e una rosa molto esigente, vanitosa e spavalda. Un giorno parte per vedere come sia il resto dell'universo, e visita alcuni altri asteroidi abitati da adulti. Il piccolo principe visita gli asteroidi 325, 326, 327, 328, 329 e 330. Sul primo pianeta trova un re triste perché non ci sono uomini per servirlo, sul secondo un uomo vanitoso che quando il principe batte le mani alza il cappello e incomincia a inchinarsi e a vantarsi, sul terzo un ubriacone che beve per dimenticare la «vergogna di bere», sul quarto un uomo d'affari che conta le miriadi di stelle convinto di possederle, sul quinto un lampionaio che continua ad accendere e spegnere il suo lampione e sull'ultimo un geografo che attende l'arrivo di un esploratore che gli dica la struttura degli altri pianeti. Il geografo che cataloga tutti i pianeti conosciuti gli chiede di descrivere il suo asteroide. Il principe descrive i vulcani e la magnifica rosa che illumina il suo piccolissimo pianeta, ma il geografo gli risponde che loro non catalogano i fiori perché sono esseri effimeri e non vivono in eterno come le montagne, i laghi o le altre cose di cui egli si occupa. Il Piccolo Principe è molto seccato da ciò che gli è stato detto ed è in pensiero per la sua rosa. Il geografo, successivamente, gli consiglia di visitare la Terra.
Sulla Terra trova una grande quantità di roseti ed è abbastanza stupito, perché pensava che la sua rosa fosse l'unica di tutto l'universo. Poi incontra ed addomestica una volpe che gli spiega che la sua rosa è speciale perché è l'unica che egli ami.
Dopo aver sofferto la sete, il pilota ripara finalmente il suo aereo e scopre che anche il piccolo principe deve tornare alla sua casa. È passato un anno dall'inizio del suo avventuroso viaggio alla scoperta di altri mondi. Quella stessa notte il piccolo principe deve ritornare al suo asteroide.
Per tornare al suo pianeta si fa mordere da un serpente che aveva incontrato appena sceso sulla terra. L'aviatore subito dopo riparte e torna a casa, e ogni volta che guarda le stelle pensa al Piccolo Principe e sorride.
Le parti che preferisco:
"Non si vede che col cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi".
"Non c'e' niente di perfetto", sospiro' la volpe. Ma la volpe ritorno' alla sua idea: "La mia vita e' monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio percio'. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sara' illuminata. Conoscero' un rumore di passi che sara' diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi fara' uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiu' in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me e' inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo e' triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sara' meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che e' dorato, mi fara' pensare a te. E amero' il rumore del vento nel grano..."